La giusta Alimentazione in caso di Reflusso Gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo è un disturbo, triste a dirsi, davvero molto comune: sono tantissime le persone che sono attanagliate da una condizione patologica cronica e senza un’apparente metodologia che vada a curarla alla radice.

Tuttavia, esattamente come la stragrande maggioranza dei disagi che colpiscono l’apparato gastrointestinale, è possibile attuare una serie di accorgimenti nella propria vita quotidiana che impattano sulle modalità di alimentazione e sugli specifici cibi da assumere per tenere sotto controllo le conseguenze del reflusso.

Si, perché reflusso gastroesofageo e dieta alimentare hanno una strettissima correlazione tra di loro: per il soggetto che ne soffre, infatti, il regime alimentare da seguire si configura come una sorta di terapia differenziale, dato che preferire alcuni cibi a discapito di altri potrebbe alleviare notevolmente i sintomi del reflusso.

Quali sono, pertanto, alcune sane abitudini da coltivare per lenire le annose conseguenze del reflusso gastroesofageo?

Che dire degli alimenti da includere e da escludere nella propria dieta alimentare per tenere sotto controllo tale disturbo?

Analizziamo ciò ed altro in questo interessante articolo!

Alcune abitudini sane per contrastare il reflusso gastroesofageo

Innanzitutto, prima di descrivere alcuni suggerimenti davvero molto utili per consentire all’apparato gastrointestinale di assorbire meglio i cibi che si assumono, ripassiamo brevemente alcuni cenni del reflusso gastroesofageo.

Si tratta di un disturbo che si origina a partire dal fenomeno di risalita dei succhi gastrici dallo stomaco all’esofago, fino alla faringe, la cui acidità è in grado di andare a ledere la mucosa faringea e di provocare infiammazioni come faringiti o laringiti.

Molto spesso, il reflusso gastroesofageo può interessare sporadicamente molte persone; tuttavia, quando si cronicizza, è in grado di diventare una vera e propria patologia dovuta al malfunzionamento del cardias, la valvola localizzata tra esofago e stomaco deputata all’impedimento della risalita dei succhi gastrici.

Il reflusso è spesso associato a molteplici condizioni, come l’obesità, l’ernia iatale, l’asma, il fumo, lo stress o un’alimentazione sbilanciata o non corretta.

Sebbene esistano dei rimedi farmacologici in grado di tamponare o alleviare le conseguenze e i sintomi del reflusso, ci sono alcuni suggerimenti legati a delle abitudini salutari da coltivare e riguardanti il proprio stile di vita.

Ad esempio, una buon suggerimento a questo proposito è quello di effettuare pasti piccoli e frequenti: assumere una quantità di cibo moderata e contenuta con una certa cadenza giornaliera scongiura il sovraccarico dello stomaco e, di conseguenza, la sovrapproduzione dei succhi gastrici deputati allo scioglimento del cibo introdotto.

Abbuffarsi per alleviare i morsi della fame causati da un prolungato digiuno è un pericolo per i soggetti che soffrono di reflusso gastroesofageo e, pertanto, va evitato: mangiare poco e regolarmente aiuta il processo digestivo, dimezzando i tempi e le risorse impiegate per far sì che esso si svolga nel migliore dei modi.

Un altro errore molto comune in grado di peggiorare il quadro sintomatologico del reflusso è quello di andare a coricarsi immediatamente dopo il pasto; assumere la classica posizione orizzontale mentre lo stomaco è ancora alle prese con la digestione favorisce la risalita del suo contenuto acido nell’esofago.

Pertanto, un consiglio utile e saggio è quello di attendere almeno 2 ore prima di andare a dormire, assumendo laddove possibile una posizione che preveda il sollevamento del capo per impedire che i succhi gastrici si riversino nell’esofago.

Come abbiamo detto, la posizione orizzontale dopo i pasti è deleteria per chi soffre di reflusso: al contrario, quella eretta e quindi diametralmente opposta è senza dubbio fisicamente di ostacolo alla risalita dei succhi.

Per questo, moltissimi medici consigliano di cibarsi mantenendo una posizione eretta e rimanendovi per almeno 45 minuti anche nei momenti post-pasto.

Raggiungere un peso forma adeguato e in linea con quelle che sono le proprie caratteristiche è di fondamentale importanza per consentire allo stomaco di digerire meglio ciò che si mangia: come mai?

Una presenza eccessiva di grasso provoca una pressione intraddominale più elevata del normale, la quale influisce sulle proprietà funzionali e strutturali dello stomaco e del cardias: quest’ultima valvola, infatti, tende ad indebolire la sua muscolatura, provocando malfunzionamenti e permettendo ai succhi gastrici di risalire senza troppa difficoltà.

Pertanto, è di vitale importanza effettuare le modifiche necessarie alla propria alimentazione per poter raggiungere e mantenere un peso forma corretto: questo è possibile seguendo delle diete alimentari bilanciate e mirate o cercando di perdere peso al fine di consolidare un peso corporeo adeguato.

Quali sono, però, i cibi che un individuo affetto da reflusso dovrebbe assolutamente evitare e che dire di quelli che dovrebbero far parte della sua dieta alimentare?

I cibi da escludere e da includere nella dieta

cibi da evitare in caso di reflusso

Tra gli alimenti nemici della salute gastrica e amici del reflusso vi sono innanzitutto i classici intingoli o tutti quegli alimenti ricchi di grasso, come i formaggi, l’olio, le fritture o le carni rosse, cibi che richiedono una digestione decisamente più articolata e la produzione di grandi quantità di succhi gastrici per disciogliere ciò che viene introdotto.

Oltre a ciò, sono assolutamente da evitare anche le bevande a base di caffeina come il caffè o il tè, la menta, i pomodori crudi, le spezie piccanti come il pepe, il peperoncino o la noce moscata, ma anche il cioccolato e i superalcolici.

Senza dubbio, un fattore di rischio molto importante è il fumo, abitudine nociva che non fa altro che indebolire ancora di più il cardias, compromettendone il funzionamento e agevolando la risalita dei succhi gastrici.

Una volta individuati gli alimenti in grado di innescare più facilmente il reflusso gastroesofageo, è bene stilare una lista di cibi che permettono di restituire il risultato esattamente contrario, ovvero una digestione rapida, efficace e priva dell’impiego di troppe risorse fisiologiche.

Ad esempio, gli alimenti magri e ricchi di proteine sono sicuramente da favorire rispetto agli altri: tra di essi si annoverano le uova, le carni bianche, il pesce o i frutti di mare, tutti cibi facilmente digeribili e assimilabili.

Non solo, anche la verdura fresca e la frutta priva di acido citrico, come le pere, i meloni, i frutti di bosco, le mele o le banane, sono degli alimenti particolarmente utili per tenere sotto controllo il reflusso.

I cereali integrali rappresentano una grande fonte di fibre, elementi molto utili per assorbire i succhi gastrici e per decrementare le possibilità che essi risalgano nell’esofago.

Tutti questi alimenti, tuttavia, devono essere cotti in modo adeguato onde evitare di irritare le pareti dello stomaco e stimolare l’eccessiva produzione di acido: per questo, sono da preferire cotture sobrie a bassa temperatura evitando fritture o condimenti troppo elaborati e optando per la cotture al vapore, al cartoccio, alla piastra o il consumo a crudo di molti alimenti che si prestano ad essere assunti in questo modo.

Insomma, il reflusso gastroesofageo è senza dubbio un disturbo in alcuni casi debilitante: ciò, però, non vuol dire che la dieta alimentare debba essere povera o senza sapore.

Seguire questi ed altri suggerimenti in materia di alimentazione consentirà di tenere sotto controllo i sintomi del reflusso, onde evitare la sua cronicizzazione e l’insorgenza di complicanze importanti, senza rinunciare a diete gustose e saporite!

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