La verruca è un’escrescenza della cute umana in grado di sorgere in qualsivoglia distretto anatomico del corpo e a qualsiasi età; si tratta di un disturbo che, in base alla sede nella quale compare, può arrivare a compromettere non solo lo stato di salute di quella particolare porzione del corpo, ma anche a provocare notevoli disagi al soggetto colpito.
Molto spesso, infatti, questi piccoli rigonfiamenti spesso contraddistinti da uno strato corneo e da una porzione grigio-biancastra posta sulla loro superficie, possono essere molto dolorosi e fastidiosi, specie se assumono la classica forma e dimensione sferica.
Una delle tipologie di verruche in grado di impattare negativamente sulla deambulazione è quella plantare: di cosa si tratta, quali sono le cause che si celano dietro la loro insorgenza e che dire dei migliori metodi per curarle?
Analizziamo tutto ciò in questo breve ma interessante articolo!
Verruca plantare: le tipologie
Ad oggi, si distinguono ben 3 tipologie di verruca plantare in grado di colpire la porzione sottostante il collo del piede, ognuna delle quali si contraddistingue a seconda della sua speciale conformazione.
Tra di esse si annoverano:
- la verruca plantare semplice e profonda, tipologia caratterizzata da una più marcata sensazione dolorifica che impartiscono al soggetto dal momento che vengono schiacciate quando si sta in piedi o si cammina. Pertanto, la loro conformazione è spesso appiattita, presentandosi come delle escrescenze giallastre, ruvide, spesse e particolarmente squamose; a volte, la verruca plantare profonda potrebbe insorgere anche nello spazio esistente tra le dita dei piedi;
- la verruca plantare a mosaico, speciale tipologia molto meno comune rispetto a quelle profonde nella quale le verruche si manifestano in gruppo e con delle croste bianche sulla loro superficie; a differenza della prima tipologia, questa non provoca alcun tipo di dolore ma solo un piccolo fastidio che parte dalla porzione sottostante le dita dei piedi per poi estendersi alla pianta;
- la verruca plantare periungueale, la quale compare nella zona dell’unghia prima di estendersi nel letto ungueale
Che dire delle principali cause che si celano dietro l’insorgenza di una verruca plantare?
Le principali cause delle Verruche plantari
Determinare la specifica causa che si cela dietro la comparsa delle verruche plantari è fondamentale per poter ideare un piano terapeutico che sappia risolvere il problema alla radice.
Nella maggior parte dei casi, infatti, tali verruche sono scatenate da alcuni ceppi dell’HPV, ossia lo Human Papilloma Virus, agente virale che possiede un periodo d’incubazione che potrebbe oscillare dai 2 ai 9 mesi durante i quali le cellule epidermiche subiscono una lenta ma graduale espansione.
Tuttavia, l’infiltrazione e la proliferazione di tali ceppi virali è favorita da alcuni fattori di rischio determinanti per la successiva comparsa delle verruche plantari, come ad esempio l’indebolimento della barriera immunitaria, molto spesso causato da una scorretta alimentazione, stress o da patologie che vanno ad aumentare la suscettibilità alle infezioni.
Non solo, tra i fattori di rischio si annovera anche la presenza di lesioni cutanee pregresse, ferite che fungono da veicolo per il virus, motivo per il quale le verruche plantari si localizzano spesso in corrispondenza di traumi già esistenti.
Oltre a tutto ciò, tra i fattori di rischio vi sono anche alcuni comportamenti assunti nella vita di tutti i giorni che non fanno altro che aumentare sensibilmente la chance che i ceppi virali possano infiltrarsi nell’organismo in modo silente: tra essi vi è la condivisione degli asciugamani, ciabatte, accappatoi e oggetti per la cura del proprio corpo, ma anche il camminare scalzi in luoghi spesso portatori di infezioni, come il bordo piscina o gli spogliatoi, senza contare una scarsa o scorretta igiene cutanea e l’eccessiva esposizione al sole, specialmente se fatta durante le ore più calde della giornata.
Senza dubbio, apportare delle modifiche radicali a questi specifici comportamenti o abitudini può decrementare notevolmente le possibilità che il proprio organismo subisca l’infezione dell’HPV e l’insorgenza delle verruche plantari.
I sintomi
Come detto in precedenza, le verruche plantari si manifestano come delle escrescenze localizzate sulle piante dei piedi, caratterizzate da una certa ruvidezza e da un notevole ingrossamento della cute.
Spesso, possono comparire sotto forma di bolle o noduli dotati di colorazioni variabili, dal rosa al giallastro, passando per il grigiastro e il biancastro.
Alcune verruche potrebbero anche essere accompagnate dalla presenza di puntini scuri al loro interno, segno inequivocabile della trombosi dei capillari.
In linea generale, le verruche ai piedi guariscono autonomamente; tuttavia, in alcuni casi, possono persistere per lassi di tempo molto lunghi, spesso accompagnati da sintomi quali rossore, gonfiore, dolore, sanguinamento e presenza di pus.
Se ciò si manifesta, è bene rivolgersi immediatamente ad un dermatologo, il quale valuterà bene la situazione e sarà in grado di stabilire una terapia efficace o un trattamento che vada a risolvere la condizione patologica alla radice.
Ma quali sono le più comuni strategie di risoluzione delle verruche plantari?
Trattamenti per verruche plantari
Triste a dirsi, le verruche plantari sono perfettamente in grado di resistere a molteplici trattamenti ideati per la loro eliminazione totale; per questo, molto spesso sono richiesti interventi multipli per risolvere la problematica alla radice.
Prima di agire in qualunque modo, tuttavia, il dermatologo studia attentamente la precisa localizzazione delle verruche, analizzando la loro profondità, il numero, l’estensione e la tipologia di verruca comparsa.
Uno dei trattamenti più comuni vede l’utilizzo di soluzioni a base di acido salicilico e lattico, mix di liquidi che va applicato sulla verruche per alcune settimane consecutive; in alternativa, il dermatologo potrebbe indicare l’uso della cantaridina abbinata all’acido salicilico, fluidi che possiedono un principio attivo in grado di fluidificare lo strato corneo e distruggere le cellule che compongono la verruca.
Nel caso in cui queste strade si dovessero rivelare dei vicoli ciechi, si potrebbe optare per la crioterapia, tecnica che si avvale dell’attività congelante dell’azoto liquido da spruzzare sulla verruca e da applicare mediante un tampone.
Il paziente, durante il trattamento, potrebbe avvertire solo un lieve bruciore; tuttavia, grazie a delle sessioni di cura multiple ed estese su diverse settimane, egli potrebbe notare dei risultati tangibili davvero molto positivi.
Nei casi più gravi, la verruca plantare può essere asportata mediante laserterapia, trattamento che viene preferito specialmente se le escrescenze continuano a ricomparire o se le loro dimensioni sono fuori controllo.
Nel mercato farmaceutico, comunque, sono disponibili moltissime creme e unguenti specificatamente adatte per contrastare il Papilloma Virus a livello locale; grazie al loro principio attivo, esse riescono a stimolare la risposta immunitaria atta a debellare l’infezione, favorendo una guarigione spontanea e rapida.
Insomma, le strade percorribili per curare una verruca plantare sono molteplici; ad ogni modo, è cruciale conoscere e comprendere bene questo disturbo, affidandosi ad uno specialista esperto per individuare la strategia che maggiormente si confà alle proprie esigenze e per riuscire a curare questo annoso disagio nel minor tempo possibile!