La sindrome del colon irritabile, è una patologia intestinale molto diffusa.
Colpisce la maggior parte delle volte le donne sotto i cinquant’anni di età, ed interessa tra il 3 ed il 5% della popolazione.
A cosa serve l’intestino
Per capire effettivamente quali sono le problematiche che comporta la sindrome del colon irritabile, diventa necessario sapere a cosa serve l’intestino.
Ha molteplici funzionalità, tutte indispensabili per il nostro organismo.
L’intestino è un organo lungo ben 32 metri, che parte dallo stomaco e finisce dove c’è l’orifizio anale.
È fondamentale per l’assorbimento dei nutrienti, e protegge dai patogeni.
Anatomicamente è suddiviso in intestino tenue e crasso.
Compito dell’intestino è quello di assorbire i componenti necessari al corpo, dal cibo e dell’acqua, e di eliminare le sostanze di scarto.
Il colon corrisponde alla parte finale dell’intestino.
Rispetto al tenue, più che assorbire i nutrienti, il colon si occupa dell’assorbimento di sali minerali, acqua e vitamine.
È lungo circa un metro e mezzo, ed oltre a quanto descritto prima in termini di assorbimento, si occupa anche di secernere muco ed anticorpi che hanno un ruolo lubrificante e protettivo dal punto di vista immunitario, su tutta la parete dell’intestino.
Attraverso le sue importantissime contrazioni, fa progredire il contenuto verso la fase di eliminazione.
Quali sono i sintomi del colon irritabile
Il sintomo più ricorrente è il dolore addominale associato ad un’alterazione delle funzioni dell’intestino.
Il dolore solitamente diminuisce dopo l’evacuazione, e vi può essere sia stipsi che diarrea, in maniera anche alternata.
Ha un andamento tendenzialmente cronico, con periodi di riacutizzazione frequenti.
I sintomi non si limitano solo a livello intestinale, ma dato l’impatto che questa sindrome ha sulla persona e sulla vita quotidiana, possono essere presenti anche questi sintomi:
- Ansia
- Depressione
- Emicrania
- Problemi a livello sessuale
- Cistiti ricorrenti
- Fibromialgia
- Miastenia e fatica cronica
Non è una malattia maligna in quanto non è caratterizzante per l’evoluzione in tumori.
I “Criteri di Roma“, rappresentano un gruppo di sintomatologie che portano alla diagnosi di sindrome da colon irritabile. Vi è un dolore addominale per tre mesi almeno una volta a settimana, insorto da sei mesi prima della diagnosi ufficiale.
Questo dolore addominale deve essere correlato ad un’alterazione nella defecazione:
- Un cambiamento della frequenza dell’evacuazione
- Un cambiamento dell’aspetto delle feci, inteso come forma, consistenza e colore.
Le feci inoltre possono apparire mucose e l’evacuazione può risultare difficoltosa o, al contrario, può risentire carattere d’urgenza.
Può essere presente gonfiore addominale, mal di schiena, irritabilità e debolezza.
Quanti tipi di intestino irritabile ci sono
A seconda della funzione intestinale, la sindrome del colon irritabile viene divisa in quattro varianti:
- Variante stipsi: in almeno il 25% delle evacuazioni, le feci saranno dure e di tipo caprino
- Variante diarrea: in almeno il 25% delle evacuazioni, le feci saranno liquide o comunque di consistenza molto molle
- Variante mista: c’è un’alternanza non regolare tra stipsi e diarrea
- Variante non classificabile: non presenta nessuna delle precedenti situazioni
Come si effettua la diagnosi
Non esiste un vero e proprio test di laboratorio, infatti la diagnosi si basa più che altro sulla clinica e sull’esame obiettivo.
Un gastroenterologo sarà in grado di effettuare una visita adeguata per formulare la diagnosi.
Tuttavia, lo specialista potrà richiedere degli esami per escludere altre patologie concomitanti, come ad esempio la ricerca di sangue occulto nelle feci, il quale può essere un segno del morbo di Crohn, oppure una colonscopia per verificare che non ci siano polipi a livello intestinale, o una tac addominale per vedere gli organi.
Quali sono le cause del colon irritabile
Le cause precise del colon irritabile, sono ancora pressoché sconosciute.
Ci sono comunque varie ipotesi, tra cui lo stress eccessivo, che viene somatizzato a livello fisico sulla pancia e sull’intestino.
Ma anche l’assunzione di cibi particolarmente irritanti, o che comunque il soggetto tollera poco, quali the, caffè, spezie, cibi particolarmente grassi e alcune verdure.
Anche le alterazioni ormonali hanno un ruolo in questa sindrome, infatti colpisce per lo più le donne rispetto che gli uomini.
Alcuni studi, hanno dimostrato che determinate malattie come ad esempio le gastroenteriti virali o batteriche, favoriscono la comparsa del colon irritabile.
Ci sono quindi alcuni fattori di rischio che portano allo sviluppo di questa sindrome.
Come si cura la sindrome del colon irritabile
Essendo una malattia di tipo cronico, non esiste una cura, quanto più una prevenzione per evitare il riacutizzarsi dei sintomi.
Prima di tutto, ci deve essere una corretta educazione alimentare ed uno stile di vita sano.
Un medico o un nutrizionista sapranno prescrivere una dieta in cui sono da evitare determinati tipi di alimenti.
Sarà comunque una dieta a basso contenuto di grassi e zuccheri, nonché priva di alimenti che fermentano a livello intestinale.
Spesso le diete più rigide, prevedono una graduale reintroduzione di alcuni alimenti per evitare l’insorgere di carenze vitaminiche e nutrizionali.
Sarà ovviamente importante personalizzare la dieta in base alle tolleranze ed alla sintomatologia della singola persona.
L’approccio preventivo si basa anche su una corretta idratazione e sull’attività fisica regolare.
Inoltre in caso di stipsi, viene consigliata l’assunzione di fibre solubili per non affaticare l’intestino, lassativi osmotici (quindi che richiamano acqua) o lassativi secretagoghi (inibiscono il riassorbimento dei liquidi nel lume intestinale).
In chi invece soffre di diarrea, verranno proposti dei probiotici per riequilibrare la flora intestinale, antibiotici non riassorbibili, come ad esempio la Rifaximina, per ridurre la fermentazione o nel caso si sospetti una sovra infezione batterica, ed eventualmente degli anti diarroici.
In caso di forti dolori, il medico potrà prescrivere degli anti spastici per ridurre il dolore tipico dello spasmo intestinale.
Ovviamente tutti questi farmaci, vanno assunti al dosaggio prescritto e sotto controllo medico, in quanto un abuso o una scorretta assunzione, possono portare all’effetto opposto di quello desiderato.
Qualora la sindrome del colon irritabile, abbia un effetto altamente impattante sulla vita della persona, possono essere consigliati anti depressivi e un’adeguata terapia psicologica di accompagnamento.
Un benessere psicologico, aiuterà il soggetto colpito, a tollerare meglio la sintomatologia fisica, come d’altro canto, un controllo dei sintomi, provocherà a sua volta un maggiore benessere psicologico.
Un buon percorso di psicoterapia, si rivela sempre utile in questi casi.
Sappiamo tutti bene che cervello e corpo, sono strettamente collegati tra di loro, e spesso camminano di pari passo.
Una corretta gestione dello stress inoltre, aiuterà in tutti gli aspetti della vita e si ripercuoterà interamente sul fisico.
Il solo miglioramento della propria vita, porterà inesorabilmente ad un miglioramento della sintomatologia.
In ogni caso, si raccomanda di seguire i consigli del medico curante e di non tentare cure e terapie fai da te.